Impianti fotovoltaici in Perugia e Umbria con incentivi 5° Conto Energia - Tekno Umbra Engineering


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Tekno Umbra - Impianti fotovoltaici con incentivi nel 5° conto energia

Approfondimenti



Che differenza c’è tra un impianto fotovoltaico ed un impianto solare termico?
Entrambi i tipi d’impianto utilizzano il sole come fonte energetica. La differenza sta nella tecnologia che utilizzano e nell’impiego della radiazione solare: i moduli fotovoltaici trasformano direttamente l’energia solare in energia elettrica sfruttando le proprietà dei semiconduttori con cui sono realizzati i moduli; i pannelli solari termici utilizzano l’energia solare per riscaldare l’acqua da utilizzare per uso igienico-sanitario o per il riscaldamento degli ambienti sfruttando le proprietà di fluidi termovettori, di superfici assorbenti e riflettenti.
Il Conto Energia riguarda sia il fotovoltaico che il solare termico?
No. Il Conto Energia è riservato alla produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici.
Quali sono le condizioni ideali per la produzione massima di energia?
Le condizioni ideali per la produzione massima di energia sono quelle definite “standard”: pannelli perfettamente rivolti a sud, inclinati in modo da accogliere i raggi solari ortogonalmente alla propria superficie e con cielo completamente sereno.
Se il cielo è nuvoloso l’impianto fotovoltaico non funziona?
Sbagliato! La radiazione solare si compone di tre parti:
* radiazione diretta: i raggi seguono un percorso rettilineo dal disco solare fino alla superficie dei moduli;
* radiazione diffusa: parte della radiazione solare che subisce delle diffrazioni lungo il suo cammino verso la terra per la presenza di particelle nell’atmosfera (atomi, vapore, nuvole,…);
* radiazione riflessa: i raggi che non colpiscono direttamente il modulo non vengono persi completamente ai fini della conversione dell’energia in elettricità infatti la radiazione diretta e diffusa che “cade” al di fuori della superficie dei moduli vienen riflessa dalle superfici circostanti (questa componente viene conteggiata attraverso il fattore di albedo).
In caso di cielo nuvoloso l’unica componente assente è la componente diretta mentre la diffusa e la riflessa sono ancora presenti per cui l’impianto continua a produrre anche se con rendimenti più bassi dato che la componente diffusa rappresenta il 20% della radiazione solare totale.
Dove può essere installato un impianto fotovoltaico?
I moduli fotovoltaici possono essere collocati su qualsiasi superficie di un edificio (tetto, facciata, terrazzo, ecc…) o direttamente a terra. La soluzione impiantistica viene fatta sulla base della disponibilità di spazio necessario per installare i moduli al fine di raggiungere la potenza necessaria, l’esposizione e l’inclinazione ottimale dei moduli, la disponibilità economica del soggetto responsabile dell’impianto.
Quanto spazio occupa un impianto fotovoltaico?
L’occupazione effettiva dell’impianto dipende dal tipo di modulo utilizzato e dall’inclinazione rispetto alla superficie su cui è posizionato. In generale se viene collocato sulla falda del tetto in modo complanare si ha una occupazione di 8-10mq.
Quanto tempo può durare un impianto fotovoltaico?
Nelle analisi tecniche ed economiche si usa fare riferimento ad una vita utile complessiva di 20-25 anni. In particolare, i moduli, che rappresentano l’50-60% del costo dell’impianto, hanno in generale una durata di vita garantita dai produttori oltre i 20 anni in termini di efficienza. Naturalmente trascorso questo periodo l’impianto continua a produrre, probabilmente con piccole riduzioni di rendimento rispetto a quello iniziale.
Per realizzare un impianto fotovoltaico si deve modificare l’impianto elettrico esistente?
L’impianto fotovoltaico ha una sua linea autonoma che verrà collegata in parallelo all’impianto già esistente.
E’ costosa la manutenzione di un impianto fotovoltaico?
L’impianto fotovoltaico non è costituito da parti meccaniche in movimento (a meno che non sia dotato di un inseguitore solare) per cui il rischio di guasto è relativamente basso. Di solito è prevista l'eventuale pulizia della superficie dei moduli superfice (ogni 2 o 3 anni) anche se la pioggia ed il vento sono degli ottimi aiutanti unitamente al fatto che sono inclinati. I moduli stessi hanno la superficie realizzata in vetro spesso 3-4mm che gli conferisce robustezza. Inoltre i test eseguiti per certificare i moduli (CEI EN 61215 per i moduli cristallini e CEI EN 61646 per i moduli amorfi) prevedono prove di resistenza alla grandine con diametro di 2.5cm. Quello che bisogna controllare sono le spie presenti sull'inverter che possono segnalare guasti o anomalie nel rendimento. Per facilitare il controllo è possibile corredare l’impianto di dispositvi per il monitoraggio del sistema a distanza, utili anche per impianti installati nelle seconde case.
Cosa si intende per potenza nominale dell'impianto fotovoltaico?
La potenza nominale (o massima, o di picco, o di targa) dell'impianto fotovoltaico è la potenza elettrica dell'impianto determinata dalla somma delle singole potenze nominali (o massime, o di picco, o di targa) di ciascun modulo fotovoltaico facente parte del medesimo impianto, misurate alle condizioni standard (temperatura pari a 25 °C e radiazione pari a 1.000 W/m²).
Quali sono le modalità di connessione in rete dell'impianto fotovoltaico?
Lo schema di connessione dell'impianto alla rete è definito dal gestore di rete a cui l'impianto deve essere connesso. Si deve dunque fare riferimento alle norme tecniche del gestore di rete locale (ad es. per la rete di ENEL Distribuzione le DK 5940 per gli impianti da connettere alla rete in BT, le DK 5740 per gli impianti in MT).
La norma tecnica CEI 11-20 resta la norma di riferimento per la connessione in rete degli impianti di produzione d’energia collegati alle reti BT e MT. Tale norma è stata adattata con la variante V1 alle esigenze degli impianti di produzione di energia elettrica in CC mediante inverter, quali sono gli impianti fotovoltaici.
Come si può valutare la produzione annua attesa di energia elettrica?
La stima può essere effettuata a partire dai dati di insolazione del territorio italiano su superficie orizzontale riportati nella Norma UNI 10349: "Riscaldamento e Raffrescamento degli edifici. Dati climatici".
I dati non possono essere utilizzati così come sono riportati in quanto sono riferiti ad una superficie orizzontale/verticale orientata a sud, sud-est e sud-ovest e spesso non sono esattamente queste le condizioni di installazione del campo fotovoltaico. I dati devono essere riportati all'effettiva inclinazione ed orientamento del campo fotovoltaico e trasformati in producibilità annua sulla base del rendimento totale dell'impianto. In questi calcoli laboriosi ci vengono in aiuto validi software, spesso disponibili gratuitamente sul web.
Valori indicativi della produzione annua attesa sono compresi, per ogni kWp di potenza installata, fra 1.000kWh nelle regioni settentrionali e 1.500kWh in quelle meridionali.
Il nuovo impianto fotovoltaico aumenta il rischio di fulmini?
L'installazione di un impianto fotovoltaico non comporta un sensibile aumento del rischio di intercettazione dei fulmini. Se esistente l'impianto parafulmine questo andrà collegato ai nuovi apparati; in caso contrario la realizzazione di un impianto parafulmine non è necessaria.
Cosa si intende per data di entrata in esercizio dell’impianto di produzione?
La data di entrata in esercizio dell’impianto di produzione è la data in cui viene effettuato il parallelo con la rete e coincide con l’avvio dei rapporti commerciali relativi dell’energia elettrica immessa.
Dopo l’approvazione della domanda (o anche dopo la realizzazione dell’impianto) è possibile realizzare (o trasferire) l’impianto in un altro sito?
No, perché l’impianto fotovoltaico deve essere realizzato nel medesimo sito indicato all’atto della presentazione della domanda. In caso contrario viene meno il diritto alle tariffe incentivanti (Delibera AEEG n. 40/06).
E’ possibile richiedere l’incentivazione per un impianto fotovoltaico di potenza non superiore a 20 kW da installare su di un fabbricato in corso di realizzazione e che al momento non dispone ancora della fornitura di energia elettrica?
Sì, purché il fabbricato disponga della fornitura prima che l’impianto fotovoltaico entri in esercizio.
Che tipo di predisposizioni necessita l'impianto fotovoltaico?
L'impianto fotovoltaico connesso in rete è concettualmente semplice, ma è necessario considerare due fattori specie se si tratta di interventi in contesto edilizio residenziale:
* Il diametro dei fili tende a crescere all'aumentare del numero di pannelli e quindi alla potenza di picco dell'impianto. Le guaine (garganelli) di passaggio dei fili elettrici devono quindi essere di diametro adeguato (superiore a quello normale delle abitazioni 3 cm può essere considerato sufficiente).
* La presenza di inverter per la conversione della Corrente Continua prodotta dall'impianto in Corrente Alternata da riversare in rete richiede spazio ed adeguati luoghi di ancoraggio. Gli inverter tendono infatti a pesare (20 Kg è la norma), ad essere un poco rumorosi (per via della ventola di raffreddamento), e, in alcuni casi, possono anche essere più di uno.E’ consigliabile installarli in prossimità del campo FV.
Che potenza deve avere l’impianto fotovoltaico?
La potenza dell'impianto fotovoltaico dipende esclusivamente dalle abitudini energetiche dell'utente, non dal numero di persone che fruiscono dell'energia né dalle dimensioni dell'unità abitativa servita dall'impianto. La fornitura standard di energia elettrica per una utenza residenziale è pari a 3 kW, ma non è detto che l'impianto fotovoltaico debba essere dimensionato allo stesso modo: sarà sufficiente che la produzione copra l'effettivo fabbisogno energetico dell'abitazione. Il fabbisogno energetico di una abitazione è possibile stimarlo su base annua a partire dall’importo della bolletta dell’energia elettrica
Quanto tempo è necessario per l'installazione dell’impianto?
La tempistica per la corretta installazione dell'impianto varia a seconda delle dimensioni dell’impianto e della soluzione progettuale scelta (superficie piana o inclinata, integrazione parziale o completa).
Si può installare un impianto in un contesto industriale?
Naturalmente Si. Gli edifici industriali spesso dispongono di coperture ampie, piane, non ombreggiate e inutilizzate che le rendono ideali per l’applicazione di questa tecnologia. Anche dal punto di vista economico rappresenta un ottimo investimento anche in termini di risparmio in bolletta.
Se c'è un black-out della rete, si ha comunque energia elettrica a disposizione dal proprio impianto?
Nel caso di impianti funzionanti in regime di scambio sul posto, connessi cioè costantemente alla rete elettrica nazionale, la legge impone il distacco immediato ed automatico dell'impianto fotovoltaico nel momento in cui l'inverter rilevi anomalie o cali di tensione sulla rete principale. Questa disposizione è a tutela delle persone che si occupano della manutenzione della Rete stessa.
Cos'è il BOS?
BOS è l'acronimo di "Balance Of System", vale a dire l'insieme dei dispositivi necessari a trasformare ed adattare la corrente continua prodotta dai moduli fotovoltaici alle esigenze dell'utenza. Generalmente l’utenza ha dispositivi di utilizzazione in alternata per cui la corrente continua deve essere convertita in alternata. In questo caso il dispositivo più importante del BOS è sicuramente l'inverter, che converte la corrente continua in corrente alternata.
Quant'è la vita media di un modulo fotovoltaico?
I test effettuati sui moduli fotovoltaici hanno dimostrato che la loro vita media è superiore ai 20 anni.
Che differenza c’è tra mercato vincolato e mercato libero?
Il mercato vincolato comprende tutti i clienti che possono stipulare contratti di fornitura elettrica esclusivamente con il distributore che esercita il servizio nell’area territoriale in cui detto cliente è localizzato.
Fanno parte invece del mercato libero i clienti che hanno la capacità di stipulare contratti di fornitura con qualsiasi produttore, distributore o grossista, sia in Italia che all’estero, senza dipendere dal distributore alla cui rete elettrica sono allacciati. Dal 1° luglio 2004 è idoneo qualsiasi cliente diverso dal cliente domestico.
Dal 1° luglio 2007 anche i clienti domestici potranno accedere al mercato libero.
Quali sono le caratteristiche per la scelta di un modulo fotovoltaico?
* Potenza nominale (in watt di picco) che indica la massima potenza producibile il condizioni di irraggiamento ideale (1000W/m2);
* l’efficienza del modulo è un indice molto importante: è la frazione della potenza incidente convertita in energia elettrica; quindi un modulo con efficienza maggiore produce più energia (quindi più remunerazione) per unità di superficie;
* Garanzia di mantenimento della potenza iniziale (normalmente viene garantito il 90% dopo 10-12 anni e l'80% dopo 20-25 anni dalla produzione);
* Tolleranza sulla potenza massima: se la tolleranza è del 5% significa che il produttore commercializza solo i moduli che non si discostano di +/-5% dalla potenza nominale di picco;
* Presenza dei diodi di bypass, per la protezione elettrica dei moduli collegati.
* Certificazioni elettriche
* Certificazione di test alla grandine previsti nelle certificazioni CEI EN 61215 e 61646 rispettivamente per i moduli cristallini ed amorfi.
Come scelgo l'impianto per me migliore?
Il dimensionamento di un impianto fotovoltaico viene tipicamente effettuato in base a tre criteri:
- budget di spesa disponibile,
- superficie di installazione disponibile,
- fabbisogno energetico in KWh.
Di fondamentale importanza per il corretto dimensionamento dell'impianto, è la valutazione delle caratteristiche del sito di installazione in termini di albedo ed irraggiamento.
Cosa accade al termine del periodo di incentivazione?
L’incentivazione è erogata per venti anni. Al termine del periodo ventennale continuano i benefici dovuti alla vendita dell’energia all’azienda distributrice locale. Nel caso di scambio sul posto al vendita è limitata alla sola energia prodotta e consumata mentre nel caso di cessione totale alla rete, la vendita è di tutta l’energia prodotta.
Qual è il ruolo di Terna?
Il compito di Terna è quello di assicurare alla collettività un servizio di interesse pubblico: la trasmissione di energia elettrica. Pertanto Terna si occupa della gestione, manutenzione e sviluppo della rete di trasmissione nazionale, nonché della gestione dei flussi di energia attraverso il sistema di dispacciamento.
Che cos'è il dispacciamento?
L'energia elettrica non si può immagazzinare. E' quindi necessario produrre, istante per istante, la quantità di energia richiesta dall'insieme dei consumatori (famiglie e aziende) e consegnarla sulla rete di trasmissione nazionale in modo che l'offerta e la domanda di elettricità siano sempre in equilibrio, garantendo così la continuità e la sicurezza della fornitura del servizio.
La gestione di questi flussi di energia sulla rete si chiama dispacciamento.
Quanto pesa la trasmissione sulla bolletta degli italiani?
Terna pesa per meno del 3% sul valore della bolletta elettrica che paga il cliente finale.
A chi appartiene la rete di trasmissione?
Terna è proprietaria del 98,3% della Rete di Trasmissione Nazionale con 39.056 km di linee (9.587 km di linee a 380kV, 9.753 km a 220kV e 19.716 km a 150kV), 595 trasformatori, 357 stazioni di trasformazione e smistamento, e 3 centri di teleconduzione.
Quali sono le fonti di energia?
Le fonti di energia si dividono in convenzionali e rinnovabili. Le fonti convenzionali sono carbone, olio combustibile e gas naturale. Sono considerate fonti rinnovabili il sole, il vento, le risorse idriche e geotermiche, le maree, il moto ondoso e le trasformazioni in energia elettrica dei prodotti vegetali e dei rifiuti organici e inorganici

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